martedì 12 gennaio 2016

Il treno

Se pensate che questo sia un ennesimo post sui passeggeri tipo di un qualsiasi treno pieno zeppo di pendolari 5 giorni su 7 vi sbagliate, per questo finirete giù nella botola. Qua si parla di cose più serie: del tipo di treno, quello che fisicamente porta da un posto all'altro. 
Il più comune è treno marchiato FS che fuori è bianco con il tetto verde scuro e dentro vanta una vasta gamma di grigi e di tonalità di blu. I finestrini ci sarebbero pure, ma sono coperti al 90% dal colore dello spray colorato usato per scrivere cose come POLLOEPATATE (le cui A sono rigorosamente il simbolo dell'anarchia), ACAB (ascolta canzoni al bar), oppure lettere che messe insieme ai comuni mortali non dicono nulla MA SICURAMENTE SIGNIFICANO QUALCOSA DI NECESSARIO AL GENERE UMANO. Sì, come no. In generale su questi treni comuni o fa troppo caldo o troppo freddo, i cestini della spazzatura hanno le pareti intere ricoperte di cicles (per i non piemontesi, cicles = gomma da masticare) e non c'è spazio per appoggiare il gomito né a destra né a sinistra. La versione base ha lo schienale su cui si può appoggiare la testa comunque ci si metta, nell'evoluzione la sporgenza poggiacapoccia c'è solo da una parte. Alle ferrovie piace che ci venga male alla cervicale. Come dicevo prima, esiste un'evoluzione del treno medio: è leggermente più confortevole (schienale a parte), ha le prese della corrente e l'alto parlante che avvisa dove andiamo, dove ci fermiamo, che se non abbiamo il biglietto finiamo ai lavori forzati.
La seconda tipologia di treni è il VivAlto. No, non si ascoltano le Quattro stagioni come potrebbe suggerire il nome, ma semplicemente ci sono più posti perché è a due piani. Può capitare che sia un ibrido fra un treno medio e un'evoluzione, dipende come montano le carrozze, credo. In generale, sul VivAlto si sta bene. 
Una menzione speciale va fatta al Minuetto, che è un'ulteriore evoluzione di tutto ciò che è stato detto fino a qui perché, come vorrebbe il buon Hegel, è una sintesi del treno medio, dell'aggiornamento e del VivAlto. A volte si trovano anche degli schermi con il percorso fatto, il viaggio totale, ecc. N.B: su questo treno non fanno ascoltare Mia Martini 24h/7. 
Arriva ora il momento della Ferrari testa rossa dei treni, il Jazz. Più che composto da carrozze, questo treno sembra l'Enterprise talmente è bello e moderno, con la luce che si accende e si spegne, gli schermi che funzionano, dei colori decenti e il riscaldamento alla giusta temperatura. La prima volta che l'ho preso sono rimasta piuttosto sorpresa da cotanta bellezza: I want more! Potrei stare qui a tessere le lodi del Jazz tutt'a la vita, ma gli impegni sono tanti. 
Le frecce (bianche, rosse, argento) sono solitamente i treni per le tratte lunghe e in linea di massima il loro standard è (o dovrebbe) essere alto. Ammetto di non conoscere la classicfica finale del concorso Miglior freccia 2k16: i tre colori sopracitati per me non hanno un valore di merito o demerito, differenziano solo i vari treni. Personalmente, io ho sperimentato solo la freccia rossa nel tratto Roma-Genova e non è stato un brutto viaggio: i posti erano prenotati, avevamo il tavolino e le prese della corrente funzionanti. Per me è un sì. Credo che non tutte le carrozze abbiano i posti prenotabili e, comunque, è stato un caso che il nostro viaggio sia andato alla perfezione: spesso e volentieri questo treni hanno ritardi mostruosi (anche per lo standard di trenitalia) che fanno perdere anche quel poco di fiducia nell'umanità che ci restava.
Italo, se devo essere sincera, io l'ho sempre visto fermo in stazione. C'è davvero qualcuno che sale sullo shuttle di Luca Cordero di Montezemolo, diviso in carrozze che non ho nemmeno capito a cosa corrispondano? Boh, qui chiedo l'aiuto da casa. 

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