La domanda che tutti, dal 1992 all'eternità, si fanno è questa: ma Michael Jackson che ne sa che Albano ESISTE? Anche noi abbiamo provato a dare una risposta a questo quesito, che, in realtà, è stato risolto da Riccardo Rossi.
Analizziamo insieme il problema, come facciamo continuamente da due estati a questa parte.
Come giustamente fa notare il Ricky nazionale, bisogna inquadrare chi stiamo prendendo in considerazione: l'uomo che a dicembre 2015, a 6 anni dalla morte e a 33 dall'uscita dell'album, ha battuto un altro record raggiungendo le 100 milioni di copie vendute di "Thriller" (1982) e vincendo - per la prima volta negli USA - 3 dischi di Diamante (bruscolini, insomma). Dall'altra parte abbiamo l'ex marito di Romina Power e della Lecciso, mister "Quaaaando il sooole torneràààà lalalalaa".
Secondo l'interpretazione di Riccardo, SanMJ sarebbe venuto a conoscenza di un così grande esempio di musica italiana (crediamoci) tramite il suo (dagli anni '90 in poi) ex produttore Quincy Jones. Questi, infatti, si sarebbe precipitato da Michael, di notte, nel ranch di Neverland ad Encinocalifornia in provincia di Tor Bella Monaca, con un 45 giri del cantante pugliese. Titolo del singolo, probabilmente inciso su entrambi i lati, "I cigni di Balaka". È un pezzo forte, che spacca talmente tanto da chiamare fior fior di musicisti per lavorare al remake che dovrà essere inserito nella track list dell'album "Dangerous". Registrato tutto, archi, coro angelico, voce principale e chi più ne ha più ne metta, SOLO A QUESTO PUNTO, Michael compirebbe il misfatto: quando l'avvocato si mette in moto per acquistare i diritti d'autore dei benedetti "Cigni", il Re di tutti i Re della musica si rifiuta categoricamente. VUOLE RUBARE I DIRITTI DI UNA CANZONE PER RISPARMIARE 400mila LIRE.
Tutto il resto è storia che conosciamo già tutti: accusa di plagio, tribunale, big money, bugie, eccetera.
Quindi, la risposta alla grande domanda quale sarebbe? Soltanto Adam Kadmon può dircelo.
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